Siamo un’associazione apolitica ed aconfessionale, senza fini di lucro, rinascita ai fini culturali e sportivi dal CONI come “associazione benemerita”.
L’organizzazione svolge attività di ordine etico, sociale, culturale, scientifico e tecnico e le relative attività di promozione in ambito sportivo e scolastico, concedendo ampio spazio all’inclusione ed allo sport per tutti.
L’espressione inglese Fair Play, definisce letteralmente il gioco corretto e leale ed identifica un complesso di regole e comportamenti etici da tenere in ambito sportivo alla cui base vi sono principi generali quali il rispetto, la solidarietà, la correttezza e l’onestà.
Ad oggi, il termine Fair Play viene impiegato, con lo stesso significato, in diversi ambiti, in particolar modo nella sfera politica e sociale.
Diffondere il concetto di Fair Play nello sport;
Promuovere l’inserimento del principio del Fair Play all’interno degli statuti delle organizzazioni sportive;
Incoraggiare Enti, Scuole ed Organizzazioni nella promozione del Fair Play;
Segnalare particolari esempi di Fair Play per il conferimento di riconoscimenti ufficiali;
Svolgere attività di natura culturale volta alla diffusione dell’idea di sport, dei suoi valori e regole;
Svolgere attività di natura scientifica con il fine di divulgare la conoscenza dello sport;
Difendere lo sport dalla droga e dal doping;
Combattere ogni forma di violenza nello sport.
Tutte le scelte e le iniziative che l’Associazione promuove, sono effettuate sempre nell’esclusivo interesse del Paese e dei Cittadini.
L’obiettivo è quello di diffondere il rispetto e la lealtà come valori universali utili per porre le basi per il benessere di ciascun Cittadino.
Tutti coloro che operano all’interno del comitato, spinti da una forte passione e dedizione, si impegnano professionalmente a comunicare con trasparenzale strategie e qualsiasi iniziativa effettuata.
L’associazione è quotidianamente impegnata, attraverso una serie di iniziative di carattere sociale, nella promozione e divulgazione del rispetto e della lealtà, intesi come valori portanti della vita.
Crediamo in una società nella quale ogni bambino possa aver diritto ad un’opportunità.
La nostra missione è quella di investire nell’istruzione e formazione infantile al fine di emancipare la prossima generazione. Lo facciamo creando programmi formativi e fornendo gratuitamente le risorse necessarie alle famiglie meno privilegiate.
Crediamo nella distribuzione intelligente dei fondi, pertanto abbiamo creato una rete di imprenditori e persone qualificate che hanno contribuito e sposato la nostra Mission Sociale.
Rispettare le regole del gioco;
Rispettare gli altri: siano essi compagni di squadra, avversari, arbitri o il pubblico; Rispettare sé stessi;
Valorizzare le diversità e le unicità di tutte le persone con le quali si interagisce; Diffondere la fratellanza sportiva favorendo il dialogo, l’accoglienza e l’unione tra persone; Perseguire la lealtà sportiva rispettando pienamente il codice etico;
Imparare dalla sconfitta accettandola con dignità;
Giocare per divertirsi;
Rifiutare ogni forma di violenza sia essa verbale o fisica;
Essere di buon esempio con il proprio comportamento
Ho 53 anni ed una grande passione per il calcio. Il calcio per me è davvero tutto. Anni in eccellenza e promozione, a livello amatoriale. Centrale difensivo alla Cannavaro, come amo definirmi. Una vita da capitano, dai 18 ai 38 anni. E poi ancora due stagioni in Prima Categoria, le ultime due, con il Formia e il Latina.
E poi un giorno all’improvviso, esattamente il 18 luglio del 2011, mentre ero in sella al mio scooter davanti al tribunale di Latina, un Suv mi taglia la strada. L’impatto è terrificante.
La mia gamba sinistra prende in pieno il paraurti del Suv e volo a terra. La scena è tosta: sto perdendo moltissimo sangue, la mia vita è appesa ad un filo. Tra la folla riesce a farsi largo una guardia giurata ex vigile del fuoco, capisce che deve intervenire, ogni secondo è prezioso, riesce a tamponarmi l’arteria femorale, e quindi mi permette di resistere fino all’arrivo dell’ambulanza. Nel momento in cui mi sveglio e riprendo coscienza, quel che resta dell’incidente è una fredda sintesi numerica.
Sei giorni di coma e tredici sacche di sangue. Arteria femorale completamente andata, amputazione dell’arto inferiore sinistro e la consapevolezza di ritrovarsi in quella stanza d’ospedale solo perché un passante è riuscito a rallentare l’emorragia. Segni particolari, ancora vivo.
In quel letto di ospedale vivo un conflitto di sensazioni non indifferente. Una cosa però mi è chiara sin da subito. Non ero solo. C’era la mia famiglia lì con me e c’era la mia grande passione a farmi compagnia: il calcio.
I primi otto mesi sono stati duri, complessi e dolorosi. Ma ero lì. Avevo una gamba in meno, ma c’ero. E c’era la mia famiglia che si è comportata un po’ come una squadra di cui io ero il capitano, mio padre il terzino e mia madre il portiere. Sin dal mio risveglio sapevamo che non sarebbe stato facile, ma sapevamo che nulla ci avrebbe potuto fermare. Ho capito in quel momento stava iniziando il secondo tempo della mia vita.
Ed è così che una carriera votata alla passione per il calcio, ma ormai avviata verso la conclusione conquisto una seconda opportunità. Da ragazzino sognavo di giocare un Mondiale, di ascoltare l’inno di Mameli con la mano sul cuore e di lottare per una maglia azzurra. Quell’opportunità arriva con la chiamata di Capitan Messori che aveva un progetto ambizioso: creare una Nazionale Italiana di Calcio amputati. Ed il sogno si avvera nel 2014, partecipo ai Mondiali di questa disciplina e corono il sogno di cantare l’inno di Mameli con la maglia azzurra.
Nel 2017 Il CSI e Damiano Tommasi mi regalano un altro grande sogno: partecipare al corso allenatori Uefa B a Coverciano, esperienza bellissima, che mi ha permesso di conseguire il patentino e di poter allenare l’Asd Fabrizio Miccoli di calcio amputati.
Le nostre storie mandano un messaggio chiaro: ‘’mai mollare’’, trasformare un evento negativo in una opportunità.
E poi c’è una palla che rotola da buttare in fondo ad una rete una volta in più dei tuoi avversari. E questa è la condizione necessaria e sufficiente per scordarsi tutte le precedenti regole e rendersi conto che nulla è andato distrutto in quell’incidente. Si è solo trasformato in qualcosa di diverso.
Allenatore che vanta una lunga esperienza a Latina, sia con la prima squadra (58 panchine complessive, con 29 vittorie, 19 pareggi e 10 sconfitte) che nel settore giovanile nerazzurro, nelle ultime quattro stagioni, ha guidato la Primavera del club pontino (nel 2013/14 e dal 2015 fino al febbraio del 2017) e i Giovanissimi, portando per la prima volta nella storia una rappresentativa giovanile del Latina ai playoff nazionali.
Ha allenato viarie squadre del nostro comprensorio e non solo. Attualmente allena una squadra di eccellenza del frusinate. Condivide con Luca l’avventura nella Roma calcio Amputati, di cui è direttore tecnico.
Il suo impegno più importante è , senza dubbio, la fairplay school, di cui se ne occupa, insieme a Luca Zavatti, direttamente in prima persona.
FAIRPLAY SCHOOL
A.S.D. Comitato Provinciale Latina
Sede Legale: via Venezia, 7 – Cisterna di Latina (LT)
Sede Operativa: Centro Sportivo Helsinky, via Helsinky , 04100 – Latina P.IVA 03156340592
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